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Medicina Cinese
Una gran quantità di documenti storici e letterari provano che la Cina è il luogo di nascita dell'agopuntura sin dalle epoche più remote. Le origini dell'agopuntura risalirebbero all'età della pietra (4000 - 5000 anni fa) e ciò sembrerebbe dimostrato da recenti reperti archeologici: ad es. nel 1960, nella Mongolia interna, venne alla luce un ago di pietra e fu provato che aveva una storia di circa 4000 - 6000 anni.
Il graduale e sistematico sviluppo in Cina di agopuntura e moxibustione è confermato dalla letteratura antica:
Il primo lavoro, Il Classico di Medicina Interna dell'Imperatore Giallo, fu iniziato durante il periodo degli Stati Combattenti e concluso durante la dinastia Han (475 a.C.);
Il primo testo di agopuntura e moxibustione fù completato durante la dinastia Jin (317 - 349 d.C);
Il primo esempio di scuola universitaria in cui veniva appresa l'agopuntura risale alla dinastia Tang (618 - 896 d.C).
La struttura centralizzata dell'impero nascerà solo nel terzo secolo a.C. grazie a Shi Huang (primo imperatore della dinastia Qin) tuttavia dall'epoca degli Zhou Occidentali (1123 - 771 a.C) a quella degli Stati Combattenti (475 - 221 a.C) si assiste al graduale dissolvimento dell'organizzazione feudale. L'età del ferro inizia in Cina con certo ritardo rispetto al mondo occidentale ma dalle prime esperienze di fusione si giunge rapidamente a tecniche siderurgiche sconosciute in occidente: ecco quindi la creazione di utensili raffinati, il progresso dell'agricoltura, della tessitura di canapa e seta, lo sviluppo della ceramica, della laccatura, della lavorazione dell'avorio.
L'evoluzione sociale è strettamente legata alla nascita del pensiero filosofico cinese. Lo scopo della filosofia è il raggiungimento della saggezza: il saggio è colui che si identifica con l'universo. Macrocosmo e microcosmo, fusi da inscindibili legami, si plasmano e si influenzano reciprocamente. L'unità uomo - cosmo fa sì che le stesse leggi che governano l'ambiente siano applicabili all'uomo, alla sua struttura fisica, alla sua organizzazione sociale; il saggio è colui che riesce ad adeguare la propria vita alle leggi del cosmo. Si può così intuire come in Cina la filosofia ha occupato lo spazio che nel mondo occidentale è stato delle religioni. La filosofia cinese non è solo uno strumento conoscitivo ma è soprattutto uno stimolo alla sperimentazione. La conoscenza filosofica deve essere vissuta nella realtà quotidiana determinando un'etica personale che si riflette sulla società.
Il pensiero filosofico viene quindi applicato alle scienze ed alla medicina: teorie mediche e filosofiche sono strettamente correlate e lo rimangono tuttora a differenza di quanto è accaduto nel mondo occidentale nel periodo post - rinascimentale e post - cartesiano.
Le "cento Scuole e la Medicina"
In questo periodo si assiste alla separazione tra la medicina sciamanica e quella scientifica. Già nel 6° secolo a.C. viene ricordato il medico Yi He che introdusse la teoria delle sei energie climatiche patogene: tempo nuvoloso, soleggiato, ventoso, piovoso, tetro e luminoso. La teorizzazione di Yi He evidenzia l'influsso delle nozioni filosofiche che ponevano l'uomo in stretta relazione col cosmo; i fattori climatici possono diventare causa di malattia in particolari condizioni di disarmonia uomo - cosmo. L'organizzazione del pensiero porta all'organizzazione della società e della pratica medica secondo la precisa gerarchia descritta nel Zhou Li o Libro dei Riti degli Zhou in cui vengono distinti: -Yi Shi, medici maestri, -Yi Vi, medici delle malattie (internisti), -Yang Yi, medici delle piaghe (chirurghi), -Shi Yi, medici degli alimenti (dietologi), A queste categorie di medici viene aggiunta anche quella dei veterinari.
La sistematizzazione dell'arte medica stimola la nascita delle prime nozioni relative alla teoria del QI (energia), alla dottrina dello Yin e dello Yang ed alla Legge di Cinque Movimenti.
Siccome le scuole di pensiero si sviluppano indipendentemente le une dalle altre, la loro influenza sulla medicina avviene in luoghi geografici ed in tempi diversi; solo al termine dell'epoca degli Stati Combattenti e durante la successiva dinastia Han tutti i contributi sono unificati in una sola, grande teoria medica.
Recentemente, nel 1973, la scoperta della tomba n°3 di Ma Wang Dui presso Changsha nella provincia dello Hunan ha permesso di portare alla luce degli importanti testi antichi attribuiti al periodo che stiamo analizzando:
- Zu Bi Yi Shi Mai Jiu Jing o Trattato di Moxibustione degli Undici Vasi dei Piedi e delle Mani;
- Yin Yang Shu Yi Mai Jiu Ji o Trattato di Moxibustione degli undici Vasi Yin e Yang;
- Wu Shi Er Bing Fang o Ricette per 52 Malattie.
Dallo studio di questi testi affiorano le prime rudimentali conoscenze sulla teoria dei meridiani, sulla circolazione energetica secondo l'alternanza Yin Yang e sull'uso della farmacoterapia. Solo successivamente, nel Huang Di Nei Jing o Classico di Medicina Interna dell'Imperatore Giallo, verranno descritti con completezza il sistema dei meridiani e le funzioni dei punti di agopuntura. Da quanto detto possiamo dedurre che inizialmente l'ago di pietra aveva la funzione di strumento chirurgico per la cura delle piaghe ed il drenaggio delle raccolte saccate (ascessi, ematomi, ecc.). Lo stesso sviluppo culturale che portò all'avanzamento della tecnologia siderurgica (fabbricazione di aghi di metallo) determinò anche il progresso delle teorie mediche relative alla circolazione del Qi nei meridiani ed alla possibilità di influenzarla attraverso la puntura tramite aghi di zone ben precise, i punti di agopuntura.
Nel contesto della sistematizzazione delle arti mediche vengono inserite anche tecniche di movimento, le ginnastiche Dao Yin ed il massaggio. Le prime documentazioni archeologiche delle ginnastiche taoiste le troviamo nella tomba di Ma Wang Dui: si tratta di incisioni su tavolette in osso rappresentanti 44 differenti posture terapeutiche. Per quanto concerne il massaggio non esistono attualmente documentazioni scritte tuttavia viene citato un famoso testo, non ancora ritrovato, dal titolo Huang Di An Mo Jing o Classico del Massaggio dell'Imperatore Giallo. Già nel periodo degli Stati Combattenti è descritta la presenza di un insegnamento "statale" della medicina riservato però ai medici di corte; gli altri, i Yong Yi, medici ordinari e i Chuan Yi, medici itineranti, apprendevano l'arte attraverso la tradizione orale del metodo maestro - discepolo.
La trasmissione artigianale del sapere era spesso fondata sul rapporto padre - figlio; esistevano famiglie di medici che da generazioni svolgevano tale attività, nel Li Ji o Memorie dei Riti (testo del V° sec. a.C.) si legge: <<...non assumere un farmaco che non sia stato prescritto da un medico la cui famiglia pratichi la medicina da meno di tre generazioni...>>. Il metodo artigianale dell'apprendimento dell'arte medica era inoltre favorito dalle stesse condizioni geografiche della Cina; le scuole ufficiali non erano in grado di rispondere in modo capillare ai bisogni di un territorio estremamente vasto quindi, specie in periferia, nascevano metodiche didattiche alternative. La validità dell' "apprendistato" presso l'ambulatorio di un medico affermato è comunque confermata dall'usanza che, dopo aver studiato nelle scuole ufficiali, i giovani medici si presentano ai vecchi maestri chiedendo di poterli seguire come tirocinanti. Dal periodo degli Stati Combattenti in poi, accanto ai tentativi di unificazione territoriale, si colloca la ricerca di un'identità culturale comune coinvolgente anche gli studi medici. Questi sforzi ebbero esito favorevole durante la dinastia Tang quando, nel 624 d.C. fu istituita ed ufficializzata l'Accademia Imperiale di Medicina. Si trattava di una vera e propria scuola dotata di seri programmi didattici rivolti all'insegnamento della farmacologia, dell'agopuntura, della dietetica e del massaggio; superati i corsi di base, gli allievi, dopo una selezione meticolosa, accedevano ai corsi clinici nei diversi reparti.